Corvidae. Sguardi di specie
Originariamente scritto per La Fabbrica del Mondo di Marco Paolini e Telmo Pievani, RAI 3
Spettacolo accessibile in LIS Lingua dei Segni Italiana
Corvidae. Sguardi di specie, scritto originariamente per il programma di RAI 3 La Fabbrica del Mondo di Marco Paolini e Telmo Pievani, porta in scena uno stormo di corvi che osserva da una prospettiva diversa dalla nostra, i danni che abbiamo combinato al Pianeta e le possibilità che abbiamo di rimediare.
Il pubblico potrà rivedere in teatro gli episodi dei corvi andati in onda su RAI 3, ispirati ai temi che Paolini e Pievani hanno affrontato in ciascuna puntata e scoprire episodi nuovi in cui lo stormo, con sguardo comico e disincantato, ci interroga sulla possibilità di realizzare una nuova armonia fra la natura e un progresso finalmente sostenibile.
Lo spettacolo conserva il format televisivo per cui è nato, portandolo in teatro. Corvidae. Sguardi di specie, infatti, è composto come una serie tv: tre stagioni con quattro episodi ciascuna che si snocciolano davanti al pubblico tra una sigla e l’altra.
Il susseguirsi degli episodi non costruisce un’unica narrazione quanto piuttosto una profezia di futuri possibili. Il punto d’inizio di ogni episodio è la realtà contemporanea ma gli sviluppi si diramano in un domani cangiante.
Da un futuro in cui gli allevamenti intensivi di animali saranno interamente sostituiti dalla produzione di carne sintetica (distopia o utopia per i corvi che si cibano dei nostri rifiuti alimentari?), all’ipotetica scomparsa di Donald Trump in uno dei suoi famosi campi da golf a causa dell’innalzamento dei mari, problema di cui i negazionisti della crisi climatica si ostinano a smentire l’esistenza. Dallo scontro tra il movimento ecologista Fridays for future con le lobby del petrolio, alla scelta di dare alla nostra specie un nome nuovo per iniziare un’epoca in cui “umano” non sia più sinonimo di “altro dalla natura”.
Ogni episodio nasconde le tracce del pensiero dell'antropologa Anna Tsing, della biologa Lynn Margulis, del filosofo Bruno Latour e di quell'ecologia affettiva di cui parla Donna Haraway in Staying with the trouble.
Il pubblico è coinvolto attivamente dai corvi, è chiamato a comprendere e ricostruire la complessità del nostro presente, a interpretare e a prendere posizione, a scegliere di intervenire al di là del dispositivo teatrale.
Corvidae. Sguardi di specie richiede al pubblico un atteggiamento partecipativo perché parla di crisi climatica e di quell’azione collettiva urgente a cui l’umanità è chiamata per arginarne le conseguenze.
I corvi protagonisti dello spettacolo sono meccanici, creature simboliche fatte di componentistica industriale e cavi di freni di bicicletta.
L'installazione scenica, progettata dalla scenografa Paola Villani insieme a Marco Rogante, si basa su un sistema di manovrazione completamente manuale e analogico che permette l’animazione a vista dei corvi da parte di un’unica performer attraverso un sistema di joystick meccanici.
In questo spettacolo sul futuro del nostro pianeta non c’è robotica, il motore di tutto quello che si anima in scena è umano. Anche le voci dei corvi sono realizzate dal vivo senza l’aiuto di distorsioni o playback, grazie a un profondo lavoro di ricerca vocale sulle sonorità degli uccelli sotto la guida della vocalist Francesca Della Monica.
Lo spettacolo è prodotto da una rete di soggetti importanti tra cui il Piccolo Teatro di Milano e il CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, guidati dal MUSE - Museo delle Scienze di Trento che ha scelto di presentare in prima assoluta lo spettacolo in occasione del suo decimo compleanno, il 22 luglio 2023, sul grande palco allestito nel parco del museo.
Il MUSE ha anche scelto di adottare il sistema delle residenze artistiche su cui si basa il sistema delle produzioni teatrali di ricerca, declinandole in residenze scientifiche. Il museo, infatti, ha messo a disposizione della squadra artistica i suoi esperti: scienziati, biologi, paleontologi, ornitologi, esperti di divulgazione scientifica che hanno supportato la fase di ricerca e di scrittura con approfondimenti e fact-checking.
Oggi più che mai il mondo scientifico ha bisogno di stringere alleanze con altre discipline per comunicare in modo efficace il tema del riscaldamento climatico e soprattutto per spingerci a un'azione collettiva per limitarne il peggioramento. Letteratura, cinema, teatro: anche il mondo dell'arte è coinvolto in questa sfida.
Il percorso di collaborazione nato con il MUSE, affiancando ricerca teatrale e ricerca scientifica, ha fatto sì che il Museo delle Scienze non fosse più solo un luogo di conoscenza ma anche una casa per la creazione artistica in cui tornare. Infatti anche per Bucolica. Paesaggio con fischiatori, pecore e umani, progetto site-specific prodotto dal Piccolo Teatro in collaborazione con il Politecnico di Milano, gli scienziati del MUSE hanno generosamente collaborato alla fase di ricerca sui temi della transumanza offrendo un punto di vista scientifico su questa pratica ancestrale che porta umani e animali a vivere in simbiosi tra loro e il paesaggio, in una vera e propria con-vivenza multispecie.
Corvidae. Sguardi di specie è uno spettacolo accessibile per pubblico sordo grazie alla traduzione in LIS Lingua dei Segni Italiana.
Il progetto di accessibilità nasce in collaborazione con Al. Di. Qua. Artists, la prima associazione di categoria nata in italia per artisti e artiste orgogliosamente portatrici di disabilità. La curatela artistica dell’accessibilità è di Diana Anselmo, performer Sordə, membro più giovane del British Council Italy Cultural Advisory Board 2021-2022, rappresentante per l'Italia di Europe Beyond Access. La traduzione in LIS è eseguita dal vivo da quattro interpreti professionisti di LIS associati ANIOS (Associazione Nazionale Interpreti di Lingua dei Segni Italiana) Sara Pranovi; Elisa Verrando; Luca Falbo; Federica Zecchi.
La novità è che lo spettacolo è nato proprio così, nella sua forma accessibile per pubblico sordo.
Creare uno spettacolo con la traduzione in LIS, significa realizzare un'opera artistica inclusiva che non si adatta a posteriori all'inclusività ma che immagina di parlare fin dall’inizio a un pubblico plurale, nella consapevolezza che l'accessibilità non possa più essere considerata un optional ma una condizione di partenza per un Teatro che voglia davvero essere rivolto alla comunità nel suo intero.
Calendario
Foto
credits
di e con Marta Cuscunà
progettazione e realizzazione animatronica Paola Villani
assistenza alla regia e direzione tecnica Marco Rogante
dramaturg Giacomo Raffaelli
scenografie video Massimo Racozzi
graphic design Carlotta Amantini
costumi Chiara Venturini
esecuzione dal vivo luci, audio e video Marco Rogante
consulenza scientifica MUSE - Museo delle Scienze di Trento
cura e organizzazione Laura Marinelli, Miriam Paschini
distribuzione Jean-François Mathieu
foto di scena Daniele Borghello
originariamente scritto per La Fabbrica del Mondo di Marco Paolini e Telmo Pievani, RAI 3
co-produzione Etnorama - Cultura per nuovi ecosistemi; CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia; MUSE - Museo delle Scienze; Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa; Tinaos
l’installazione dei corvi è parte della scena de Il canto della caduta
una co-produzione Centrale Fies; CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia; Teatro Stabile di Torino; São Luiz Teatro Municipal | Lisbona
sponsor tecnici igus® innovazione con i tecnopolimeri; Marta s.r.l. forniture per l’industria
accessibilità
Corvidae. Sguardi di specie è accessibile anche per un pubblico di persone sorde grazie alla traduzione in LIS Lingua dei Segni Italiana.
Il progetto di accessibilità nasce in collaborazione con Al. Di. Qua. Artists, la prima associazione di categoria nata in italia per artisti e artiste orgogliosamente portatrici di disabilità.
La curatela artistica è di Diana Anselmo, artista e performer Sordə, membro più giovane del British Council Italy Cultural Advisory Board 2021-2022, rappresentante per l'Italia di Europe Beyond Access, co-presidente di Al. Di. Qua. Artists.
La traduzione in LIS è eseguita dal vivo da quattro interpreti professionisti di LIS associati ANIOS (Associazione Nazionale Interpreti di Lingua dei Segni Italiana) Sara Pranovi; Elisa Verrando; Luca Falbo; Federica Zecchi.