La semplicità ingannata
Satira per attrice e pupazze sul lusso d'esser donne
Liberamente ispirato alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti e alla vicenda delle Clarisse di Udine
Se sei un addetto ai lavori e stai pensando di programmare lo spettacolo nel tuo teatro, richiedi il link del video integrale. richiedi il link!
La Semplicità ingannata parla del destino collettivo di generazioni di donne e della possibilità di farsi “coro” per cambiarlo.
Lo spettacolo, infatti, riporta alla luce la voce di un gruppo di giovani donne che, nel Cinquecento, lottarono contro le convenzioni sociali, rivendicando libertà di pensiero e di critica nei confronti della cultura maschile.
Nel Cinquecento avere una figlia femmina equivaleva ad una perdita economica: agli occhi dei padri era una parte del patrimonio economico della famiglia che andava in fumo al momento del matrimonio. Una figlia bella e sana era economicamente vantaggiosa perché poteva essere sposata con una dote modesta. Una figlia brutta o con qualche difetto fisico necessitava invece di una dote più salata. Per questo i padri di famiglia escogitarono una soluzione alternativa per sistemare le figlie in sovrannumero: la monacazione forzata.
Arcangela Tarabotti e le Clarisse del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di resistenza all'utilizzo delle vocazioni religiose a fini economici davvero unica nel suo genere.
Queste donne trasformarono il convento in uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero, di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile con un fervore culturale impensabile per l'universo femminile dell'epoca. L'Inquisizione cercò con forza di ristabilire un ferreo controllo sulle Clarisse di Udine, ma le monache riuscirono a resistere per anni facendosi beffe del potere maschile e creando una sorprendente micro-società tutta al femminile, in un tempo in cui le donne erano escluse da ogni aspetto politico ed economico della vita.
La semplicità ingannata non è un documentario ma un progetto artistico dove il teatro è anche la possibilità di considerare il dato storico come un punto di partenza per un racconto che abbia come soggetto la società contemporanea. Questo approccio implica l'elaborazione di una storia non da una prospettiva documentaristica ma attraverso una visione artistica e posizionata, disposta anche a varcare i confini del conosciuto, del filologico e del politicamente corretto.
Fino a che punto è lecito elaborare i dati senza che questa operazione si trasformi in un tradimento della verità storica? Ho cercato di raccontare alcuni aspetti della vicenda realmente accaduta ad Arcangela Tarabotti e alle Clarisse di Udine attraverso analogie che li rendessero più vicini a noi. Per questo, concetti come “eresia” o “dote” assumono, nello spettacolo, anche significati altri, più ampi di quelli letterali, nel tentativo di guardare, oggi, alla “monaca forzata” come simbolo non esclusivo della condizione femminile nel suo complesso. Una condizione che ha ancora bisogno di riscatto.
Scelte produttive
La semplicità ingannata è nata grazie a un progetto di microcredito.
Per produrre lo spettacolo non abbiamo chiesto un finanziamento a fondo perduto ma un microcredito, restituito ai teatri che hanno aderito, al momento della programmazione nel loro cartellone. Si è trattato di un progetto di Village Producing che si ispira al Village Banking, una delle metodologie di microcredito che sta salvando l'economia locale dei paesi in via di sviluppo.
Il nostro obiettivo era l'autosufficienza economica del progetto artistico, che vede nel microcredito non solo un puro strumento finanziario ma anche l'opportunità di creare una vera e propria forma di coesione sociale tra artisti e realtà teatrali. La semplicità ingannata è stata un'esperienza di produzione teatrale sostenibile dal punto di vista economico, una forma di produzione teatrale indipendente e partecipata che ha permesso di favorire contemporaneamente la vita e la visibilità dello spettacolo.
RESISTENZE FEMMINILI
La semplicità ingannata è la seconda tappa del progetto sulle Resistenze femminili
Calendario
Foto
Foto di Alessandro Sala/Cesuralab per Centrale Fies
Credits
di e con: Marta Cuscunà
Assistente alla regia: Marco Rogante.
Disegno luci: Claudio “Poldo” Parrino.
Disegno del suono: Alessandro Sdrigotti.
Tecnica di palco, delle luci e del suono: Marco Rogante, Alessandro Sdrigotti.
Realizzazioni scenografiche: Delta Studios; Elisabetta Ferrandino.
Realizzazione costumi: Antonella Guglielmi.
Co-produzione: Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto.
Cura e promozione: Centrale Fies
Distribuzione: Laura Marinelli
Con il sostegno di Provincia Autonoma di Trento-T-under 30, Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Comitato Provinciale per la promozione dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana di Gorizia, A.N.P.I. Comitato Provinciale di Gorizia, Assessorato alla cultura del Comune di Ronchi dei Legionari, Biblioteca Sandro Pertini di Ronchi dei Legionari, Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Monfalcone, Claudio e Simone del Centro di Aggregazione Giovanile di Monfalcone.
Con il sostegno dei partecipanti al progetto di microcredito teatrale: Assemblea Teatrale Maranese-Marano Lagunare UD; Federico Toni; Laboratorio Teatrale Re Nudo-Teatri Invisibili; Nottenera.Comunità_Linguaggi_Territorio; Bonawentura/Teatro Miela-Trieste; Spazio Ferramenta; Tracce di Teatro d'Autore; L'Attoscuro Teatro - Montescudo di Rimini.
Liberamente ispirato a Lo spazio del silenzio di Giovanna Paolin, (Ed. Biblioteca dell'Immagine, 1998) e a L'Inferno monacale di Arcangela Tarabotti, a cura di Francesca Medioli (Ed. Rosenberg&Sellier, 1990)
Ph__Dido Fontana
Bibliografia
Lo spazio del silenzio di Giovanna Paolin (Ed. Biblioteca dell'Immagine 1989)
L'eterodossia nel monastero delle Clarisse di Udine nella seconda metà del '500 di Giovanna Paolin, Collectanea franciscana, periodicum cura Instituti Historici (Ordinis Fratrum Minorum Capuccinorum Editum, 1980)
La semplicità ingannata di Arcangela Tarabotti, a cura di Simona Bartot (Ed Il Poligrafo, 2007)
L'Inferno monacale di Arcangela Tarabotti, a cura di Francesca Medioli (Ed. Rosenberg&Sellier, 1990)
Satira e antisatira sul lusso donnesco di Arcangela Tarabotti, a cura di Francesca Buoninsegni (Ed. Salerno, 1998)
Donne e monache: quindici secoli di vita friulana tra cronaca e storia di Giuseppe Marcotti (Ed. Tarantola-Tavoschi, 1975)
I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni (Ed. Scolastiche Mondadori, 1946)
Ave Mary di Michela Murgia (Ed. Einaudi, 2011)
Sii bella e stai zitta di Michela Marzano (Ed. Mondadori 2010)
Il calice e la spada di Riane Eisler, (Ed. Frassinelli, 1987)
La sposa cristiana ossia la donna secondo il cuore di Dio di Laura Di Barezia (Ed.Ferrari, 1938)
Rassegna stampa
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